Silvano Agosti e l’avanguardia esistenziale

http://www.youtube.com/watch?v=TJVMe7R3xCI

Per voi il Cinema è spettacolo.
Per me è quasi una concezione del mondo.
Il Cinema è portatore di movimento.
Il Cinema svecchia la letteratura.
Il Cinema demolisce l'estetica.
Il Cinema è audacia.
Il Cinema è un atleta.
Il Cinema è diffusione di idee.
Ma il Cinema è malato.
Il capitalismo gli ha gettato negli occhi una manciata d'oro.
Abili imprenditori lo portano a spasso per le vie, tenendolo per mano.
Raccolgono denaro, commuovendo la gente con meschini soggetti lacrimosi.
Questo deve aver fine.
Il Comunismo deve togliere il Cinema di mano agli speculatori.
Il futurismo deve far evaporare l'acqua stagnante della lentezza e della morale.
Senza di questo avremo o il tip-tap d'importazione americana o i soli "occhi con la lacrimuccia" dei vari Mozzuchin.
La prima cosa ci è venuta a noia.
La seconda ancora di più.

Attraverso le parole di Vladimir Vladimirovič Majakovskij possiamo cogliere la sintesi che in questo breve filmato Silvano Agosti vuole far passare all'ascoltatore. Il Cinema è malato, tesse l'inganno se sfruttato dal totalitarismo, diventa visibile e si mostra allo spettatore come illusione se utilizzato dall'industria cinematografica e quindi dal Capitale. Quando in realtà la vera natura del cinema è quella del mistero: significati criptici si celano all'interno della pellicola i quali sono portatori di umanità, quell'umanità impressionata nella celluloide la quale ha il compito di mostrare l'uomo e non solamente la sua ombra. Questo il punto di partenza attraverso cui Silvano Agosti conduce una riflessione sull'umanità e sulle devianze che quest'umanità si porta dietro partendo proprio dal cinema.

Chi è Silvano Agosti?
Data e luogo di nascita: 23 Marzo 1938, Brescia, Italia
Si diploma all’Istituto Magistrale e parte giovanissimo per Londra. Vuole vedere la casa dove nato Charlie Chaplin e in seguito scoprire il mondo. Vive in Inghilterra, in Francia, in Germania svolgendo i lavori più umili e infine parte a piedi, come un pellegrino medioevale per visitare tutto il Medio Oriente e l’Africa del nord.
Si iscrive nel 1960 al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diploma nel 1962, vincendo con il cortometraggio La veglia il ciack d’oro che gli viene consegnato dal Presidente della Repubblica. A Mosca, nel 1963, si specializza sull’opera di Ejzenstejn.
Dopo aver lavorato con Marco Bellocchio alla sceneggiatura, i dialoghi, il montaggio de "I pugni in tasca", nel 1967 esordisce col lungometraggio con "Il giardino delle delizie". Fortemente censurato in Italia e invitato all’esposizione universale di Montreal. Nel 1975 dirige "Matti da slegare" con Marco Bellocchio, Sandro Petraglia e Stefano Rulli.
Dal 1976 al 1978 è docente di montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il suo cinema Azzurro Scipioni, nel quartiere Prati, diviene un punto di riferimento per i film d’arte e per quello impegnato. Nel 1983 termina "D’amore si vive", personalissima ricerca sulla sensualità e i sentimenti in una Parma tutta speciale.
Intorno agli anni 80 inizia la sua attività letteraria che produrrà romanzi come "L'Uomo proiettile" (candidato al Premio Strega) "Uova di garofano", "La ragion pura", "Il semplice oblio" , "Lettere dalla Kirghisia".
Vive, gioca e lavora a Roma.

Approdi:
http://www.silvanoagosti.com/

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